Premio Dino Verde 2017, sarà un autore televisivo il vincitore

Individuata la categoria per assegnare il riconoscimento, quest’anno il premio andrà ad un noto autore televisivo. Leo Gullotta, ricordando il maestro del varietà televisivo, afferma:
“Del genio di Dino Verde si avverte una grande assenza!“
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Fabio Grossi, Leo Gullotta e Gustavo Verde a Piano di Sorrento durante l’edizione 2016 del Premio.

 

Roma, 21 agosto 2017 – Sarà un autore televisivo il destinatario dell’edizione 2017 del Premio Dino Verde. Ad annunciarlo è il figlio di Dino, Gustavo Verde, autore anch’egli di programmi di successo per la Rai come “La prova del Cuoco” con Antonella Clerici.

Dopo le ferie estive si avviano dunque ufficialmente le selezioni (che dovrebbero concludersi il mese prossimo) per decidere il vincitore dell’award edizione 2017 nell’ambito della categoria individuata.

La premiazione avverrà al Teatro delle Rose di  Piano di Sorrento alla fine del mese di ottobre durante un grande evento organizzato dall’ente di cultura e promozione sociale “Il Simposio delle Muse”, in collaborazione con il Comune di Piano di Sorrento e l’Assessorato al Turismo della Regione Campania.

Il Premio Dino Verde è stato istituito nell’anno 2014 (a dieci anni dalla morte di Dino Verde) da Gustavo Verde insieme con l’attore Gino Rivieccio ed il giornalista Mario Esposito. Il riconoscimento si inserisce come sezione speciale del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito” ®, rassegna culturale di rilievo nazionale patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero per i beni e le attività culturali.

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“Molti si domandano come si diventi scrittori dello spettacolo. L’ho capito quando anche io mi sono messo a fare questo mestiere. Non ci sono scuole, si impara scrivendo. Perché a scuola puoi imparare la tecnica, ma la fantasia, la sensibilità, la creatività le devi possedere di tuo. E poi uno scrittore comico come Dino deve superare difficoltà maggiori. Come diceva Totò, far piangere è facilissimo, basta far morire una mamma, ma far ridere sono cavoli amari. E Dino ci ha fatto ridere tanto. E ancora continua a farci ridere quando rivediamo i suoi programmi che sembrano eterni, o quando rileggiamo le sua battute che oramai circolano in rete, a disposizione di tutti. Anche delle nuove generazioni”.

Autore ma non solo:

“Non sarà solo un autore, ma anche autore televisivo”, precisa Gustavo Verde. “Il premiato 2017 dovrà avere, comunque, la notorietà del piccolo schermo, oltre che la verve e la simpatia apprezzate dal grande pubblico”. “Del genio di Dino Verde si avverte una grande assenza. La qualità professionale conta tantissimo nel mio mestiere e si costruisce. Stiamo vivendo un momento particolare. Uscite, respirate, state con gli altri. Anche questo è cultura” ha commentato invece Leo Gullotta che ha ricevuto lo scorso anno il premio alla carriera intitolato a Dino Verde.

Chi del resto può non ricordare le celebri creature firmate da Dino: Scanzonatissimo (con Pandolfi, Steno e Alighiero Noschese), Biblioteca Studio 1 e poi grandi successi canori come Resta cu’ mme e Piove( per Domenico Modugno) e Romantica (per Renato Rascel).

“Questo Premio ha un valore bello” ha dichiarato Lino Banfi. “ È un Premio molto importante e Dino Verde è stato un mio grande maestro. Abbiamo scritto insieme parecchie cose per lo spettacolo, per la radio e la televisione. Io poi ho cominciato alla radio con “Biblioteca Studio 1” dove scriveva solo lui delle straordinarie parodie e Gustavo, il figlio, è mio grande amico e con lui scriviamo ancora molte cose”. L’attore pugliese è stato il primo a tenere a battesimo questa speciale sezione del Premio “Penisola Sorrentina” che, nel corso delle varie edizioni, per celebrare il talento di Dino Verde, si è sempre avvalso dei contributi di specialisti, uomini della cultura e firme dello spettacolo di grande qualità.

Tra questi, Giancarlo Governi che, a proposito di questa iniziativa del Premio “Penisola Sorrentina” dedicata a Dino Verde, così afferma

“Molti si domandano come si diventi scrittori dello spettacolo. L’ho capito quando anche io mi sono messo a fare questo mestiere. Non ci sono scuole, si impara scrivendo. Perché a scuola puoi imparare la tecnica, ma la fantasia, la sensibilità, la creatività le devi possedere di tuo. E poi uno scrittore comico come Dino deve superare difficoltà maggiori. Come diceva Totò, far piangere è facilissimo, basta far morire una mamma, ma far ridere sono cavoli amari. E Dino ci ha fatto ridere tanto. E ancora continua a farci ridere quando rivediamo i suoi programmi che sembrano eterni, o quando rileggiamo le sua battute che oramai circolano in rete, a disposizione di tutti. Anche delle nuove generazioni”.

BY MARIO ESPOSITO 

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