L’esoterismo nella pittura europea, la mostra al Palazzo Roverella di Rovigo dal 29 settembre.


Di Riccardo Bramante.

“Arte e magia. Esoterismo nella pittura europea dal simbolismo alle avanguardie storiche”: è questo il titolo della mostra che si aprirà il prossimo 29 settembre a Rovigo negli ambienti del maestoso Palazzo rinascimentale Roverella.

Curata dal critico d’arte Francesco Parisi, l’esposizione vuole riproporre i rapporti tra le correnti esoteriche, tanto in voga tra il 1880 e gli anni immediatamente successivi alla Prima Guerra Mondiale e la loro influenza sulle arti figurative europee, dal movimento simbolista fino alle successive avanguardie artistiche coinvolgendo numerosi artisti come Alberto Martini, Wassily Kandinsky, Edvard Munch, Paul Klee, Piet Mondrian presenti alla mostra con alcune loro significative opere.

Partendo da Francia e Belgio, infatti, l’interesse per le dottrine esoteriche e la relativa cultura applicata alle arti figurative si diffuse in tutta l’Europa intrecciandosi con la letteratura e con lo stesso movimento del Bauhaus; suggestionati da testi come “I grandi iniziati” di Edouard Schurè e “La-bas” di Joris-Karl Huysmans, pittori e scrittori trovarono nelle religioni orientali e nei testi ermetici una sorta di alternativa al cristianesimo giungendo anche a creare comunità come quella di Monte Verità ad Ascona nel Canton Ticino in cui si praticavano nudismo, vegetarianesimo e singolari culti solari raccogliendo tra i propri adepti anche artisti e scrittori già famosi come Gustav Jung, Hermann Hesse e Paul Klee che qui cercavano un ambiente utopico e la libertà dal mondo capitalistico. In Italia, in particolare, l’ esoterismo letterario toccò Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello, Dino Campana e Julius Evola.

Tornando alla mostra di Rovigo, ciascuna delle sezioni in cui è suddivisa viene introdotta da un’opera storica tratta dal Rinascimento fino all’Illuminismo dando vita ad un vero e proprio percorso iniziatico che si apre con un invito al silenzio (entrata, enigma, invito al silenzio) per proseguire con l’architettura esoterica, i templi e gli altari, fino a giungere all’illuminazione iniziatica con rappresentazioni simboliche ( Psyche, cosmo, aure e forme ancestrali).

Grande protagonista di tutte le fasi è, naturalmente, il Diavolo visto in tutte le sue mutazioni, dai demoni medioevali al moderno Faust, nonché la Strega, già icona del Liberty decadente, che conduce l’artista negli abissi della voluttà, come simbolicamente espresso nel quadro di Gustav Mossa “Elle”, presente nella mostra. Un ampio spazio è anche dedicato ai volumi illustrati che trattano l’argomento, a partire dal “Malleus Maleficarum” rinascimentale fino alle edizioni del ‘900 dei libri di Mucha e alle litografie di George De Feure. Anche lo spiritismo trova posto nella mostra con un tavolo dell’artista futurista italiano Thayaht con impressa l’impronta su cui poggiare le mani durante la seduta. Il tutto è completato da un esauriente catalogo edito da “Silvana” che raccoglie testi di Francesco Parisi, Hana Larvova (“Praga e la Boemia magica”), Fabio Mangone (“L’architettura esoterica”) e Mara Folini (“Monte Verità e gli artisti mitteleuropei”). La mostra rimarrà aperta fino al 27 gennaio 2019.

Articolo di Riccardo Bramante



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