
Carlo Baruffaldi come pittore non si sofferma al compiacimento della campagna del polesine con i paesaggi bucolici, tipici della pianura padana, piuttosto nei suoi dipinti, quasi come Chagall, pittore che ha effettivamente conosciuto nel corso della sua vita a Parigi, sale come in un onirico viaggio, verso il cielo svelando al suo osservatore la poetica della vita come lui stesso la interpreta e rende sulle tele creando qualcosa di davvero inedito, seducente e gradevolissimo.

Un pittore dell’armonia del cosmo, che ha uno stacco netto dalla terra nelle sue raffigurazioni verticali, che ci rende attraverso immagini che ci riportano al sogno anche di Miró, anch’egli conosciuto a Parigi dal Baruffaldi. Nelle creazioni di questo artista ritroviamo quella felicità negata sulla terra, tanto che non ci narra mai del quotidiano, ma ci offre un lieve senso di liberazione, acquisita anche attraverso una profonda introspettiva del proprio sentire, che sa trasferire magistralmente nelle sue pitture visionarie.
Un artista Italiano conosciuto maggiormente all’estero e che viene conteso dalle più prestigiose gallerie oltre ad essere, le sue opere, ambite dai collezionisti d’arte. Davvero un artista straordinario che ama il colore e che riporta non quello che vede, ma quello che sogna, quasi la nostalgia del paradiso perduto.
Con il mezzo della sua pittura, vigorosamente onirica, ci narra luoghi lontani e pieni di fantasia e colore trasportandoci nei paesi più esotici, nei Caraibi e comunque in una condizione di felicità: la sua.