“Dialoghi a Sutri” tra arte antica e moderna



Di Riccardo Bramante.–

Inaugurata a Sutri dal sindaco Vittorio Sgarbi la mostra “Dialoghi”; si tratta di 11 grandi opere che in contemporanea spaziano dal Cinquecento europeo al mondo d’oggi in un confronto immaginario tra personaggi del mondo artistico di cui vengono ricercati ed evidenziati i caratteri di affinità o di contrasto.

Inaugurata a Sutri dal sindaco Vittorio Sgarbi la mostra “Dialoghi”; si tratta di 11 grandi opere che in contemporanea spaziano dal Cinquecento europeo al mondo d’oggi in un confronto immaginario tra personaggi del mondo artistico di cui vengono ricercati ed evidenziati i caratteri di affinità o di contrasto.Già la sede della mostra offre un “palcoscenico” pienamente aderente agli scopi dell’iniziativa: si tratta, infatti, del Palazzo Doebbing, a suo tempo residenza del Vescovo di origine austriaca Josef Bernard Doebbing e recentemente restaurato dalla Regione e trasformato in museo con ben tre piani di sale per le esposizioni. La mostra si articola attraverso un “dialogo” tra artisti in cui, ad esempio, Francis Bacon conversa, attraverso il suo sofferto ritratto “Head” con Ottone Rosai che lo ha ispirato e che gli ha suscitato “profonde riflessioni e non pochi trasalimenti” e con lo stesso Fausto Pirandello i cui disegni presentati sono la testimonianza di una crisi psicologica mai risolta ma, nel suo caso, composta e non gridata come nei devastati ritratti di Bacon.

Ed ecco, poi, Tiziano con la sua “Estasi di San Francesco”, pittore ancora oggi assolutamente moderno, messo a confronto con L’”Immacolata” di Scipione Pulzone, che, sebbene attivo solo una quindicina di anni dopo, nei suoi lavori rimane legato a tutti i criteri della Controriforma, anche se , come afferma Sgarbi, “entrambi hanno in comune l’obiettivo della persuasione mistica come ipnosi dei fedeli davanti all’integra luce di Dio”.

Altro affascinante “dialogo” è quello tra “La charmeuse de serpents” di Rousseau il Doganiere e le bestie feroci dipinte da Antonio Ligabue, entrambi autodidatti e per questo denigrati in vita e definiti in senso dispregiativo “naif” dai loro contemporanei, ma che hanno, invece, saputo cogliere lo spirito primitivo e sensuale della natura. Vi sono poi le opere di Renato Guttuso, provenienti dalla collezione Mezzacane, raffrontate con i panorami di Luca Crocicchi, giovane pittore del 1958, scoperto da Giovanni Testori, che anche se non ancora pienamente famoso, rievoca nei suoi colori e paesaggi quelli del grande artista siciliano.

Insieme ai vari dipinti possono ammirarsi anche, suddivisi nelle diverse sale le sculture di Ernesto Lamagna detto “scultore degli Angeli”, formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli ed autore di opere tuttora presenti in diverse Chiese di Roma e della Puglia. Alla inaugurazione, Vittori Sgarbi ha voluto ringraziare il prof. Emanuele Emmanuele che, attraverso la sua Fondazione “Terzo Pilastro”, ha contribuito alla realizzazione dell’evento anche come cittadino onorario di Sutri.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 12 gennaio 2020.





 

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