Economia della criminalità organizzata e mafia imprenditrice tra prevenzione e repressione 

Il 22 giugno del 2023 si è tenuto, presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, il
convegno dal titolo “ Economia della criminalità organizzata e mafia imprenditrice tra prevenzione e repressione ” , organizzato da i Professori Cesare Imbriani e Vincenzo Mongillo , condirettori del Master in “antiriciclaggio e sistemi di compliance” .

Foto Mongillo Prestipino

Il convegno, grazie a lla partecipazione di alcun i tra i più autorevoli e riconosciuti studiosi ed esperti
nel contrasto alle mafie , alla crimina lità economico – organizzata e al riciclaggio, ha confermato il
ruolo di Unitelma nell’implementazione di un Master incentrato su queste tematiche e nella
realizzazione di giornate di alto profilo, dedicate al confronto scientifico – istituzionale e al dialogo
tra i vari attori del sistema ( esponenti delle Istituzioni, della magistratura, dell’avvocatura e
dell’accademia ) .

L’evento è stato aperto dal Magni fico Rettore dell’Università degli Studi di Roma Unitelma
Sapienza , Prof. Antonello Folco Biagini , il quale , dopo aver ricordato i tanti servitori dello Stato
che hanno pagato in molti casi anche con la vita l ’ attività di contrasto alle mafie , ha messo in rilievo
come l’evoluzione del la fenomenologia mafios a nella prospettiva storica abbia reso necessario
approntare sempre nuovi strumenti normativi di contrasto e l’adozione di un approccio , anche sul
versante scientifico, costantemente attento ai diversi risvolti de i mutamenti dei fenomeni sociali .
Ha poi portato i saluti della Rettrice dell’Università La Sapienza , e dell’Ateneo, il Prorettore
Vicario dell’Università La Sapienza Prof. Giuseppe Ciccarone , il quale nel ricordare gli studi
dedicati da economisti alla criminalità, tra cui quelli del premio Nobel Gary Becker , ha sottolineato
come l’evento odierno abbia messo opportunamente insieme accademici e istituzioni di diversi
ambiti su un argomento che è , per definizione , multidisciplinare e che ha significativi risvolti sul
piano economico, specie nell’epoca del PNRR.

Il Prof. Cesare Imbriani ( attualmente consigliere di amministrazione di Fondazione Roma
Sapienza ) ha ricordato l’importanza di mettere insieme, in queste occasioni, studiosi di diverse
discipline e come ciò abbia rappresentato la cifra distintiva delle iniziative formative e scientifiche
in tal senso intraprese da Unitelma Sapienza nell’ ambito del Master in antiriciclaggio e sistemi di
compliance .

Foto Greco Sturzo

Ha quindi delineato il quadro istituzionale di riferimento d ell ’ antiriciclaggio e dell’ antimafia e introdotto i lavori.
Nella relazione di apertura , il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo ha
messo in rilievo l’importanza di uno scambio proficuo e costante tra accademia e istituzioni intorno
a i temi del convegno , essendo fondamentale l’apporto delle scienze sociali nello studio della
trasformazione dei modelli organizzativi e strutturali delle organizzazioni criminali in funzione dei
nuovi obiettivi che i sodalizi si propongono. Il Procuratore Melillo ha evidenziato altresì la necessità per i magistrati che si occupano di criminalità organizzata di avere una formazione “ larga ” , dovendo fare affidamento su strumenti teorici di comprensione delle reti e delle articolate relazioni sociali delle grandi organizzazioni complesse, le cui strutture vengono replicate dalla criminalità organizzata ; quest’ultima , infatti, ha rilevato il Procuratore Melillo, non si limita più oggi a offrire esclusivamente servizi illegali , ma opera spesso sul mercato per fornire servizi legali tramite modalità operative illegali .
Nella successiva relazione , Riccardo Marselli ( Professore ordinario di economia politica presso
l’Università Parthenope di Napoli) ha messo in luce il ruolo che gli economisti possono offrire nella
costruzione di un’ efficace e razionale strategia di contrasto alla criminalità organizzata e a i rapporti
patologici tra imprenditoria, organi politici e pubblica amministrazione, evidenziando anche l’opportunità di considerare, dalla prospettiva appunto economica, il rischio che politiche di “ tolleranza zero ” in settori a domanda c.d. rigida si rivelino , in definitiva, controproducenti .
Il Maurizio Catino ( Professore ordinario di sociologia dell’organizzazione presso l’Università di
Milano – Bicocca) si è invece soffermato sulle dinamiche e i network di relazioni anche esterne
caratterizzanti le mafie che agiscono nelle c.d. aree non tradizionali, spiegando le ragioni e la
concreta realtà empirica dell’odierna mobilità dei fenomeni criminali mafiosi , distinguendo tra
“ insediamento ” meramente operativo ed effettivo “ radicamento ” nel nuovo territori o ove si replichi
il medesimo modello organizzativo di origine.

La sessione mattutina si è conclusa con la relazione del Direttore dell’Unità di Informazione
Finanziaria per l’Italia, Enzo Serata , che ha messo in rilievo come l’UIF si a parte di un complesso
circuito di attività di cooperazione in materia e ha ricordato le diverse attività svolte dall’Unità ,
anche di recente, specie sul versante del supporto agli operatori e ai soggetti obbligati e dei
protocolli sottoscritti al fine di assicurare una migliore circolazione delle informazioni tra le diverse
autorità.

Sala Melillo – Imbriani – Mongillo

Il Direttore Serata ha infine analizzato l’impatto delle nuove tecnologie sui settori di interesse per l’Unità, sia avuto riguardo alla sempre maggiore commissione di condotte illecite tramite simili str umenti, sia con riferimento alla loro importanza nell’articolazione di una più efficace e moderna attività di prevenzione dell’UIF , specie per ciò che concerne la comparazione e l’incrocio dei dati delle diverse autorità impegnate nell’ enforcement antiriciclaggio.

Il Direttore Serata ha infine rilevato come in ambito privato l’integrale affidamento del monitoraggio delle
operazioni ad algoritmi intelligenti rischi di generare un impoverimento della qualità complessiva
delle S. O.S. (segnalazione di operazioni sospette), ove invece la valutazione dell’individuo
segnalante è sempre essenziale per assicurare una informazione di qualità e d evitare di generare un
effetto distorsivo , rendendo più complesso lo svolgimento dei compiti assegnati all’Unità.
Nella s essione pomeridiana, è stato Vincenzo Mongillo (Profess ore ordinario di diritto penale
presso UnitelmaSapienza ) a introdurre i lavori .

Ricordando la storia legislativa della lotta a questo fenomeno criminale, dalla legge Rognoni – La Torre del 1982 , che ha r appresentato il principale innesco del micro – sistema a utonomo di lotta alle organizzazioni mafiose , fino alla Convenzione contro la criminalità organizzata transnazionale del 2000 e alle più recenti innovazioni , il Professore ha tracciato i nuclei tematici essenziali del successivo confronto tra relatori, ossia l’efficacia di tale arsenale repressivo risp etto alle attuali manifestazioni del fenomeno mafioso , specialmente legato alla penetrazione nell’economia legale , con sempre minore estrinsecazione de lla violenza. Il secondo tema fondamentale affrontato dal Prof. Mongillo, e oggetto sul successivo dibattito, ha invece riguardato il sistema delle attuali misure di prevenzione previste nel Codice antimafia (d. lg s . n . 1 59/2011) , specie q uelle di carattere patrimoniale ed economic o – imprenditoriale , alla luce – ha posto in luce il Professore – del disordine sistematico che sempre più caratterizza questo arcipelago
di strumenti di carattere ibrido nella lott a al reato, sospesi tra enforcement amministrativo e penale,
ed ella tensione che si determina tra molti di essi e i diritti fondamentali di individui e corporation.


Ha preso quindi la parola Enrico Mezzetti ( Professore o rdinario di diritto penale presso
l’Università di Roma Tre ) , con speciale riguardo alle nozioni di impresa mafiosa e impresa collusa.

In particolare, il relatore ha operato una distinzione tra impresa mafiosa “tradizionale” e “impresa a
partecipazione mafiosa” , che si differenziano per la titolarità della compagine societaria .

Infatti, in un caso, ha rilevato il Prof. Mezzetti, la proprietà della società è direttamente riconducibile
all’organizzazione criminale mentr e, nell’altro, l’impresa sviluppa un rapporto sinallagmatico con
la consorteria mafiosa , in cui la violenza intimidatrice non è diretta ed evidente ma più subdola e
sfumata, retrocedendo a “riserva di violenza”.
Successivamente, è intervenuto il D ott. Michele Prestipino , Procuratore della Repubblica aggiunto
presso il Tribunale di Roma , rimarcando l’unicità del nostro apparato repressivo antimafia ed
evidenziando il ruolo cardine della magistratura, sia requirente che giudicante, nel contrasto e nella
prevenzione di tale f enomeno criminale, in particolare sottolinean do la versatilità dell’art. 416 – bis
c.p., in grado di adattarsi alle n uove realtà criminali , come l a delocalizzazione delle mafie stor iche
( in particolare le cellule della ‘ndrangheta nel Nord Italia e all ’estero ) e le mafie etniche che
insistono su singole comunità più che su specifici territori.
Ha preso quindi la parola Costantino Visconti (Professore o rdinario di diritto penale dell’Università di Palermo ) che ha messo in evidenza i rischi connessi allo sviluppo di una certa cultura degli operatori del diritto rispetto ai diversi strumenti che l’ordinamento mette a disposizione nella lotta alla mafia, con specifico riferimento alla difficoltà di “ traslare ” alcuni approcci teorico – applicativi dalla persona fisica all’organizzazione complessa. In particolare, il Professore ha messo in risalto il valore della continuità aziendale anche per l’impresa contigua all’attività mafiosa, come riconosciuto dall’esperienza segnata dal sempre più frequente – ancorché disomogeneo sul piano territoriale – ricorso ai recenti istituti previsti dagli artt. 34 ( amministrazione giudiziaria delle aziende ) e 34 – bis (controllo giudiziario delle aziende) del Codice antimafia.
La seconda tavola rotonda i n programma è stata introdotta d a Sergio Maria Battaglia (Docente di legislazione anti – riciclaggio presso U nitelmaSapienza) , che ha toccato alcuni profili di
congiunzione tra il PNRR, l’anti – riciclaggio e l’evasione fiscale.


Gaetana Morgante (Professoressa ordinaria di diritto penale presso la Scuola Superiore Sant’Anna
di Pisa ) ha quindi preso la parola , concentrando il suo intervento sul contrasto alle infiltrazioni
criminali nell’economia nella prospettiva dell’anti – riciclaggio. In particolare, la Professoressa ha
evidenziato come gli ingenti fondi messi a disposizione dal PNRR eserciti no una forte attrattiva per le consorterie criminali, aumentando il rischio di penetrazione delle mafie nel tessuto dell’economia
legale; di conseguenza, la compliance anti – riciclaggio in tale settore dovrebbe rivestire un ruolo
cruciale , sia a livello transnazionale che in una prospettiva tecnologica .

Foto Greco Morgante


È poi intervenuto Francesco Greco (attualmente Consiglie re del Sindaco di Roma per la legalità e
la prevenzione del riciclaggio e già Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di
Milano ) , il quale, nell’ articolare il suo intervento soprattutto sui profili meta – giuridici del
riciclaggio , ha seguito una prospettiva orientata agli aspetti più prettamente economici del
fenomeno criminale , analizzando i diversi problemi posti dai cd. paradisi fiscali .


Ha quindi preso la parola Gaspare Sturzo ( Giudice per le indagini prelimin ari presso il Tribunale
di Roma ), che si è soffermato su l settore dei sequestri preventivi, che interessano trasversalmente
imprese di ogni dimensione sospettate di essere contigue alla realtà mafiosa, mettendo in risalto
come sia più frequente il ricorso a imprese di comodo nel territorio dello Stato piuttosto che
l’apertura di conti off – shore e mettendo in relazione tale realtà criminale con la realtà giudiziaria
romana .

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