Massinissa Askeur protagonista a Cannes 2025: moda, memoria e arte in passerella

Massinissa Askeur Cannes 2025

Massinissa Askeur protagonista a Cannes 2025: moda, memoria e arte in passerella

Massinissa Askeur: “A Cannes ho portato l’Algeria, l’arte e il futuro della moda”

Cannes, maggio 2025 – Alla 78ª edizione del Festival di Cannes, l’artista e stilista Massinissa Askeur è stato protagonista di una serie di appuntamenti che hanno intrecciato memoria, cinema e haute couture. Lo incontriamo poco dopo la sua applauditissima sfilata al JW Marriott per un’intervista esclusiva in cui racconta emozioni, visioni e prospettive.

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D. Massinissa, partiamo dal 23 maggio: sei stato invitato dal Consolato Algerino alla commemorazione del film “Les Années de braises”. Che significato ha avuto per te questo momento?

Massinissa Askeur: È stato profondamente toccante. “Les Années de braises” è un capolavoro di Mohammed Lakhdar-Hamina, l’unico film africano ad aver vinto la Palma d’Oro nel 1975. Quando il Consolato Algerino di Nizza mi ha invitato a rappresentare l’Algeria nella commemorazione, ho avvertito tutta la responsabilità culturale di questo gesto. Era più di un evento cinematografico: era una testimonianza storica e identitaria che parlava al mondo intero. Onorare il regista con una versione restaurata del film, nel programma Cannes Classic, è stato un tributo necessario. E poter partecipare con una delegazione ufficiale è stato un grande privilegio.

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Hai anche partecipato alla première del film “13 jours, 13 nuits” lo stesso giorno. Un’altra celebrazione dell’identità multiculturale…

Massinissa Askeur: Esatto. Il film è stato presentato in anteprima da Martin Bourboulon, con un cast che include la brillante attrice Lyna Khoudri, algerina di nascita, e la presenza simbolica di Karim Benzema. È stato un esempio perfetto di come la diaspora algerina continui a raccontare sé stessa attraverso l’arte e il cinema, oltrepassando ogni confine. Anche lì, ho percepito quanto l’Algeria sia viva nel cuore degli artisti.

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E poi, il 24 maggio, la tua sfilata-evento al JW Marriott. Un momento clou di Cannes. Com’è nato questo progetto?

Massinissa Askeur: È stato il frutto di un lavoro condiviso con Monica Foglia, Milano Fashion e Camera Italiana dell’Acconciatura. Abbiamo voluto portare in passerella una collezione-capsule che non fosse solo moda, ma narrazione visiva e spirituale. Ogni abito è stato pensato come opera d’arte da indossare, dove materiali, tagli e cromie raccontano il mio percorso tra le culture, tra Nord Africa ed Europa.

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Cosa ha reso speciale questa sfilata rispetto ad altre presentazioni?

Massinissa Askeur: La sinergia tra mondi apparentemente diversi ma in realtà profondamente connessi. La moda si è fusa con l’acconciatura d’autore, grazie al lavoro straordinario di Christian Giardullo, Maurizio Ranieri e il team della Camera Italiana dell’Acconciatura, che ha curato anche il look di altri stilisti in passerella. L’accompagnamento musicale dei Crazy Diamond e di Virgilio Montorio al sax ha creato un’atmosfera immersiva. Era una celebrazione sensoriale e concettuale della bellezza, con ospiti internazionali, giornalisti, buyer e creativi.

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Hai parlato di “bellezza consapevole” in diverse interviste. Cosa intendi esattamente?

Massinissa Askeur: Per me la bellezza non è solo estetica. È identità, cultura, consapevolezza sociale. Quando porto una collezione nel mondo, voglio parlare anche di memoria, radici, spiritualità. La mia moda nasce da una visione artistica che affonda nella storia, ma guarda al futuro. In passerella cerco di costruire ponti tra generazioni e culture, tra femminile e maschile, tra Oriente e Occidente.

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A Cannes sei riuscito a fondere arte, cinema, moda e memoria. Qual è la sfida più grande per un artista come te oggi?

Massinissa Askeur: La sfida più grande è restare autentici. In un mondo di consumo rapido e di mode che passano, è fondamentale trovare una voce propria e mantenerla. Ma anche educare il pubblico a una moda che sia portatrice di valori. Per questo le mie sfilate sono anche atti culturali. Non voglio che i miei abiti finiscano semplicemente negli armadi, ma che accendano dialoghi.

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Prossimi progetti? Cannes è solo l’inizio?

Massinissa Askeur: Assolutamente. Sto lavorando a una nuova collezione Continuerò a portare la mia arte anche fuori dalle passerelle, in mostre, performance e collaborazioni sociali, e in progetti cinematografici.

L’arte è movimento. E io non smetto mai di viaggiare, dentro e fuori di me.

L’artista italo-algerino ha nuovamente dimostrato la sua capacità di fondere mondi, culture e linguaggi in una narrazione coerente e potente. La sua partecipazione a Cannes 2025 non è stata solo una presenza di prestigio, ma un ponte tra passato e futuro, tra arte, memoria e sperimentazione.

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Massinissa Askeur ha saputo incarnare il concetto di “bellezza consapevole”, omaggiando le radici algerine e abbracciando al contempo le sfide del presente.

La sua sfilata è stata più di un evento di moda: un manifesto estetico e sociale che ha lasciato il segno.


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