Stefano Prolli, l’autore di questo romanzo, è un giovane regista romano alla sua prima, riuscita fatica narrativa. Questo scritto è infatti ricchissimo di riferimenti alla tradizione culturale che vede nell’incontro con se stessi il momento di una rinascita spirituale liberatrice da un’esistenza prigioniera di abitudini ottundenti le proprie risorse interiori.