“Oinos… l’oro d’Irpinia” è il nuovo progetto cinematografico del regista Modestino Di Nenna

Si intitola “Oinos…l’oro d’Irpinia” il progetto cinematografico che sarà presentato alle istituzioni, alla stampa e agli imprenditori del settore vitivinicolo venerdì 18 marzo alle 10 presso l’Aula Magna dell’Istituto Agrario “F. De Sanctis.

L’incontro sarà introdotto e aperto dal dirigente scolastico Pietro Caterini, insieme all’ideatore del progetto cinematografico, il regista Modestino Di Nenna, che sarà accompagnato e supportato dalla presenza dell’attore partenopeo Antonio Fiorillo, artista poliedrico di fiction televisive e film prodotti da registi del calibro come Pupi Avati e Angelo Antonucci. Vino ed enoturismo messi al centro tematico dell’opera filmica che verrà promossa e lanciata sui principali canali mediatici televisivi e sui supporti digitali, per raccontare di un territorio che continua ad esprimere il suo massimo con uno dei prodotti di punta e di qualità dell’agroalimentare. La finalità del film è promuovere il territorio e le risorse naturali e culturali attraverso il linguaggio del vino, diventato brand identificativo. Tutte le riprese saranno ambientate in Irpinia che, per l’occasione, diventerà location principale di ogni ciak previsto per tutto il film.

Su “Oinos…l’oro d’Irpinia” il regista Modestino Di Nenna ne spiega chiaramente le intenzioni: “La mia idea è quella di valorizzare il territorio irpino con un’opera filmica che sarà distribuita attraverso le sale cinematografiche, le tv nazionali ed internazionali. Ho scelto di scrivere un film sull’enoturismo perché l’Irpinia è la patria del vino e anche quella del cinema, basta citare alcuni illustri nomi del panorama cinematografico mondiale di origini irpine: Sergio Leone (Torella Dei Lombardi), Ettore Scola (Trevico), Joe Pesci (Aquilonia), Dino De Laurentis (Torella dei Lombardi), Alessandro Preziosi (Avellino) e Danny De Vito (Prata P.U.). L’opera cinematografica sarà prodotta dalla “Follower One” in collaborazione con l’Istituto Agrario F. Desantis di Avellino.

Sinossi Oinos l’oro d’Irpinia Malcom e Monroe sono i titolari di un’azienda scozzese che si occupa di turismo. La loro impresa, per via delle restrizioni causate dal Covid 19 è sull’orlo del fallimento. Per cercare di salvare la loro azienda, i due soci decidono di investire i pochi soldi rimasti nell’enoturismo. Non riescono però ad individuare il territorio giusto per creare questa tipologia di attività. Durante una riunione, Gianfranco, uno dei loro dipendenti più fidati, ascolta la discussione dei due imprenditori e interviene, consigliandoli di puntare tutto sulla provincia dove lui ha vissuto prima di trasferirsi in Scozia: l’Irpinia. Malcom e Monroe dopo un’attenta valutazione decidono di prendere in considerazione il consiglio del dipendente. I due imprenditori convocano Gianfranco per chiedergli se è disposto ad accompagnarli in un tour nella provincia di Avellino, l’uomo accetta con entusiasmo la proposta. Il giorno della partenza, però, Gianfranco ha un malore e non riesce a prendere l’aereo con i suoi due datori di lavoro. Malcom e Monroe nonostante l’assenza del ragazzo, decidono di affrontare da soli il tour irpino. Arrivati ad Avellino si sentono spaesati, non sanno cosa fare e dove andare. Mentre i due scozzesi cercano di orientarsi, si avvicina un signore vestito con i classici abiti di chi lavora la terra è Tanuzzo, lo zio di Gianfranco. L’uomo si presenta ed è subito molto ospitale. Tanuzzo fa entrare i due imprenditori nella sua panda 4×4 vecchio modello e parte a tutta velocità verso i monti che circondano la città di Avellino. La prima tappa è una stalla, dove Tanuzzo fa assaggiare a Malcom e Monroe il vino di sua produzione accompagnato da un pezzo di Carmasciano e una soppressata. Dopo una notte trascorsa a bere, mangiare e ballare la tarantella nella stalla, i due scozzesi si siedono su una collinetta e osservano l’alba che illumina il paesaggio irpino, poi si addormentano adagiati ad un albero. Al risveglio chiedono a Tanuzzo un passaggio in hotel. Il contadino indaffarato nella gestione degli animali, prega la figlia Gemma di accompagnare i due uomini. Durante il viaggio in hotel, Malcom perde la testa per la figlia di Tanuzzo. Gemma difatti è un’affascinante ragazza. I due scozzesi arrivati in hotel convocano subito una riunione con tutti gli imprenditori del vino irpino. Malcom durante la permanenza in Irpinia frequenta Gemma, tra i due scatta subito il colpo di fulmine. La figlia di Tanuzzo, invaghita di Malcom, accompagna sempre i due scozzesi a visitare i luoghi di interesse storico e naturalistico dell’Irpinia. Durante il soggiorno in provincia di Avellino, Malcom e Monroe dovranno affrontare anche un imprenditore italiano di Nome Origo che ostacolerà il loro progetto in tutti i modi. I due scozzesi, non si perdono d’animo e nonostante le difficoltà create dall’industriale italiano, senza pensarci, dopo aver visto le risorse della verde Irpinia, con il supporto degli imprenditori del vino locale, riescono ad ottenere un successo immediato. I vini d’Irpinia diventano, grazie a Malcom e Monroe, patrimonio dell’umanità.

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