
Un bel gruppo sorretto da feeling e professionalità e con una propria identità. Ed era proprio questo l’argomento dello spettacolo: l’identità, la sessualità, la personalità, la fiducia, l’amore e la paura del giudizio altrui nell’essere se stessi. Marta e Valerio formano una coppia sposata e frizzante, che entra in crisi quando Nicola, un amico di Valerio, chiede in prestito Marta come finta fidanzata per l’arrivo del padre, che ancora ignora che Nicola è un omosessuale e ama un altro uomo. Il timore di ferire e deludere il padre crea un’altra identità, una realtà alternativa e offre una visione diversa, forse già esistente ma che non voleva essere vista, alla coppia Marta e Valerio, che si ritrova a dover accettare qualcosa che non va come dovrebbe nel loro matrimonio e a doverci fare finalmente i conti. Che cosa spinge un figlio a raccontare una bugia come questa? Perché un padre non dovrebbe accettare che suo figlio possa amare un altro uomo invece di una donna? L’amore di un genitore dovrebbe superare qualunque difficoltà e rappresentare il dono più grande che si possa ricevere nella propria vita.