Intervista con Sara Rattaro

di Laura Gorini

La scrittrice genovese Sara Rattaro è tornata a farci sognare e farci riflettere con “Andiamo a vedere il giorno”, il suo nuovo romanzo che a pochi giorni dalla sua uscita è già andato in ristampa.

Sara, perchè a distanza di anni pubblicare un romanzo con gli stessi protagonisti di Non volare via?

Sono tornati da me e avevano ancora tante cose da risolvere e da raccontare.

Per quale motivo credi che siano stati così amati dal grande pubblico?

Perché sono eroi normali, come tutti noi. Vivono, amano, sbagliano e sperano di farcela. Poi si fermano perché c’è qualcosa di più grande di loro per cui lottare. Ecco il perché.

Si parla di tradimento a livello sentimentale, ma in qualche maniera anche del tradire se stessi e la propria natura. Come si può riconoscere un tradimento? E soprattutto come si può evitare di tradire se stessi?

Non credo esistano delle regole da seguire. Il tradimento è una delle cose più temibile che ti possa accadere sia che tu lo subisca, sia che tu lo infligga. Dire la verità, affrontarla e assumersi le responsabilità delle proprie azioni è un buon modo per rimanere fedeli a se stessi.Talora però il nostro ego al fine di non tradirci, raggiunge dimensioni esagerate.

Come si può trovare il giusto equilibrio? Chi è a tuo avviso il personaggio più equilibrato sia di Non volare via sia di Andiamo a vedere il giorno?

Credo che Sandra sia un personaggio che sia capace di tenere il timone il più dritto possibile. La sua essenza di madre, di certo, le è di aiuto.

Di Sara a livello caratteriale ed emotivo che cosa c'è? In quale personaggio ti potresti riconoscere maggiormente e perchè?

Mi riconosco in tutti e in nessuno in particolare. A volte sono determinata come Alice, altre comprensiva come Sandra ma so essere scapigliata come Alberto e frivola come Camilla.

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