GIADA CURTI Collezione Haute Couture S/S 2020



Protagonisti indiscussi: i tessuti impalpabili, come i gazar e le sete, le paillettes, le cinture orientali e i tocchi di nero che sembrano voler trovare un equilibrio tra Ying e Yang.

“Tutto a un tratto non era più sicura di non averlo amato, solo che quell'amore non l'aveva visto perché si era perso nella storia come acqua nella sabbia e lei lo ritrovava soltanto ora, nell'istante della musica sul mare.” L’AMANTE - Marguerite Duras Da L’Amante di Jean-Jacques Annaud, il film che ha ispirato la Collezione Haute Couture S/S 2020 di Giada Curti alla passerella: una ricostruzione suntuosa dell’Indocina, dove si respirano paesaggi e atmosfere che sembrano pura magia. Tratto dal romanzo omonimo e semi-autobiografico di Marguerite Duras, il racconto della passione tra una fanciulla francese e un ricco uomo cinese, rappresenta il conflitto tra ragione e sentimento: la mente che non riesce ad accettare la carnalità e l’istintività del desiderio.

Suggestioni dall’estremo Oriente e antichi simboli della tradizione asiatica si legano ai moderni outfits di questa collezione, che richiama una femminilità ispirata alla seduzione delle geishe, al loro stile e alle loro atmosfere. Le infinite sfumature dei sentimenti delle donne vengono lette con legame di continuità tra Cina e Giappone, quindi trasmesse in un equilibrio di forme, tagli e proporzioni. Ramage, bouquet floreali e pattern irreali. Nappe, raso e cordini che abbracciano la filosofia orientale. Protagonisti indiscussi: i tessuti impalpabili, come i gazar e le sete, le paillettes, le cinture orientali e i tocchi di nero che sembrano voler trovare un equilibrio tra Ying e Yang. Torna così l’idea di un’eleganza senza limiti di tempo e spazio, che viene unita alle forme essenziali della nostra contemporaneità.






 

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