MUSICA – ginevra Lamborghini – ISOLA GRATTACIELO

ginevra Lamborghini ISOLA GRATTACIELO

 MUSICA – ginevra Lamborghini – ISOLA GRATTACIELO

È fuori da venerdì 8 dicembre il video dell’ultimo singolo di ginevra LamborghiniIsola grattacielo, scritto da ginevra con Mida, Gianmarco Grande, Tommaso Santoni (rondine), Dalila Bizzini, distribuzione Ada Music Italy. Per il video, la regia è di Riccardo Sanmartini (in arte Samma), la direzione artistica di Dalila Bizzini, stylist Michela Isola.

3 – Credits Paolo Barbi

Isola grattacielo pop, trasversale con un pizzico di elettronica, molto radiofonico e di facile ascolto nasce dall’esigenza forte, di ginevra Lamborghini di uscire allo scoperto, parlando di sé senza giri di parole ed una schiettezza che sono frutto di un lungo percorso di introspezione ed analisi:

Cover Ginevra

(una casa dove si può toccare il cielo con un dito ma sentirsi anche soli)

Isola grattacielo nasce dall’esigenza di tracciare un percorso artistico che mi identificasse. Sono ri-partita da me con un racconto intimo in cui metto a nudo una parte molto privata e il mio rapporto con una famiglia disfunzionale. Finalmente, ho guardato in faccia tutta la sofferenza che ho tenuto dentro, per tanto. Ho affrontato i mei demoni e ho cercato di curarmi senza nascondermi. Mi sono resa conto che anche a posteriori, continuavano a mangiarmi dentro condizionando la mia esistenza. Ho perdonato e oggi credo di poter abbracciare le mie emozioni. Tutto ha un senso, ognuno di noi ha il suo percorso e probabilmente anche questa sofferenza mi ha aiutata a crescere trasformando le difficoltà, le mancanze, in bellezza da condividere”.

Brilli con i capelli di seta

In silenzio che fai quasi pena

Dimmi lo senti il gelo

Sull’Isola grattacielo

Richiamo ginevra

Che non tornava a cena

E voleva volare in alto

Ma con ali di cera

Il video, con la stessa sincerità, scandaglia attraverso le immagini, l’animo dell’artista che sceglie di avere accanto la ginevra bambina che è la parte più emotiva, quella che ha tenuta nascosta per tanto tempo. Una sorta di limbo bianco, a rappresentare il subconscio dove si mette a nudo sdoganando ricordi e momenti di vita privati, ricordandoci come spesso le vite degli altri, da lontano, ci possano sembrare luccicanti e perfette, anche quando non lo sono:

“Incontro la me bambina e ci faccio pace, la rassicuro dicendole di non avere paura, che andrà tutto bene e insieme ce la faremo. Il testo coinvolge anche i miei fratelli e la presa di coscienza che nonostante vivessimo in una grande casa, bella e così alta da sfiorare il cielo, non eravamo perfetti e la nostra famiglia non era quella del Mulino Bianco: cinque isole in un mare invisibile, questa è l’immagine che ci ritrae; nel periodo più buio, che ha preceduto la separazione dei miei, la casa si riempiva di silenzio ed ognuno di noi si richiudeva nella propria “isola”, nella propria camera. Ciascuno ha dovuto fare i conti con il proprio dolore, da solo. Mi sono messa a nudo e oggi voglio potermi esprimere liberamente, tracciando la mia rotta, artistica e di vita e l’unico modo per farlo è guardarmi dentro, perdonare, fare tesoro dell’esperienze vissute, accettando le mie fragilità per cercare di diventare migliore”.

Siamo 5 isole

In un mare invisibile

E io vedo male male male

Oh, ma che voglia di gridare

Siamo soli al sole

Come tristi Maldive

Dal bianco, quasi abbacinante, lo spazio vuoto diventa una caverna abissale con un bagliore che la guida verso la luce, altrove. L’epilogo di questa introspezione, di questo viaggio interiore, è lasciato alla sensibilità, all’intuizione di chi guarda: è l’invito, l’incoraggiamento a non sentirsi mai “finiti” ma a cercare dentro di noi le risorse per venirne fuori, per ritrovare il nostro sentiero. Oggi, nonostante un’ombra di malinconia di una bambina che è dovuta crescere in fretta, c’è tutta la determinazione di una giovane donna che sa esattamente quello che vuole e consapevolmente, disegna il proprio percorso. Oggi, ginevra Lamborghini affida questo importante messaggio alla musica e alla sua universalità, nella speranza che arrivi a tanti, a tutti.

P.S. ginevra è volutamente minuscolo per ricordare che dentro di lei c’è ancora la bambina di un tempo, quella bambina, “con le ali di cera” da prendere per mano e condurre verso la luce. Un ringraziamento speciale a Maria Vittoria che ha interpretato ginevra bambina.

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