“I may be crazy, but that don’t make me wrong.”
Marsha P. Johnson
La nuova collezione Spring Summer 2021 di Mario Dice ci trasporta a ritroso negli anni 70’, tra fermenti e cambiamenti sociali, tematiche ritornate attuali in tutto il mondo, a partire degli Stati Uniti che hanno voluto onorare la memoria di una donna che ha segnato, tra gli anni ’60 e gli anni ’70, la storia della comunità LGBTQ+: Marsha P. Johnson.
“I may be crazy, but that don’t make me wrong.” Marsha P. Johnson
La nuova collezione Spring Summer 2021 di Mario Dice ci trasporta a ritroso negli anni 70’, tra fermenti e cambiamenti sociali, tematiche ritornate attuali in tutto il mondo, a partire degli Stati Uniti che hanno voluto onorare la memoria di una donna che ha segnato, tra gli anni ’60 e gli anni ’70, la storia della comunità LGBTQ+: Marsha P. Johnson.
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La voglia di ribellarsi al sistema, di non obbedire alla “regola” formale, di costruire un mondo diverso e di appartenere a sé stessi avvicina Marsha alla visione del designer Mario Dice che in questa collezione descrive l’amore libero dalle forme, dai vincoli e dalle sovrastrutture sociali (talvolta psicologiche), dove addirittura l’amore sbagliato rende liberi e l’uomo soddisfatto del proprio sentimento. La libertà di sfidare in modo provocatorio un sistema ottusamente rigido e la libertà di esprimere la propria arte con passione e dedizione si fondono insieme per dar vita nella collezione Spring Summer 2021 ad una ricerca continua di non identificazione sistemica di una specifica connotazione (anche di identità di genere).
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Tessuti come il canvas, denim, lino e cotone vengono declinati secondo altre forme, stravolgendo così la sostanza primaria. Gli stessi tessuti vengono arricchiti e allo stesso tempo impreziositi da pizzi e ricami sangallo in una scala di nuances cromatiche che vanno dai più caldi e materici mattone e caramello fino al tono acceso del corallo.
I dettagli contrastanti degli intarsi e dei ricami in bianco, blu e addirittura lime abbattono la barriera delle convenzioni dei capi, mantenuti ancora in tessuto grezzo.
Oltre al denim effetto batik, la collezione vanta seta Hatubai plissé e stampe 3D, sempre partendo dall’assunto di Mario secondo cui “in questa collezione viene sottratta ai tessuti l’identità convenzionale e classica.”
Un viaggio introspettivo dentro ognuno di noi, per togliere quella maschera che sin da piccoli ci costruiamo, celando un lato oscuro che prima o poi emergerà.
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Merone Mario